Tra il 2008 e il 2020 l’economia e la società italiana hanno vissuto “gli anni delle crisi”.
In passato non erano mancate letture allarmate evocanti il declino di lungo periodo della nostra economia: in questa fase, tuttavia, le crisi si sono avvicendate con rapidità e profondità straordinarie: ognuna sembrava avere caratteristiche diverse dalle precedenti, pur concatenandosi l’una con l’altra. 

Il fattore comune, che trae origine nei decenni passati e nelle difficoltà strutturali del sistema produttivo italiano, è rappresentato dalla crescita nulla o modesta del prodotto interno lordo e del valore aggiunto industriale. Siamo di fronte, quindi, a un arresto della crescita economica durato molto a lungo, aggravato da shock esterni, e apparentemente irreversibile; in questa situazione pare difficile trovare elementi di dinamismo persino per l’industria. Nonostante tutto, anche se i valori aggregati non mostrano grandi progressi e spesso presentano tassi di variazione negativi, sarebbe un grave errore ritenere che il sistema produttivo sia rimasto bloccato, o semplicemente sia stato soggetto a contrazioni senza registrare grandi cambiamenti nella sua struttura profonda. Cercare di comprendere i fenomeni in corso, le crescite e le modernizzazioni di alcuni, o anche i regressi di altri, costituisce un fondamentale elemento di analisi ed è lo scopo, almeno in parte originale, di questo Rapporto: obiettivo del nostro lavoro e delle pagine che seguono è approfondire cosa si è mosso sotto la superficie di un sistema produttivo e industriale complessivamente immobile nelle performance.